Nutrizione Funzionale Ormonale
Prima di spiegare cosa sia una nutrizione ormonale funzionale è importante che spieghi come gli alimenti intervengano sui nostri sistemi di regolazione endocrini-immunitari-neuro-psichici.
E’ interessante come la ricerca abbia individuato quali possano essere i possibili fattori che interagiscono su questi sistemi di regolazione, tra questi abbiamo lo stile di vita e nello stile di vita uno dei principali fattori che influenza la regolazione ormonale è l’alimentazione. Oggi possiamo parlare di scienza dell’alimentazione che spiega gli aspetti biologici e medici che l’alimento ha sull’organismo umano. E’ stato dimostrato anche come un alimento possa interagire sull’attivazione e disattivazione dei geni, quindi quanto possa incidere anche sull’ epigenetica.
Molti libri ed articoli scientifici sono stati scritti a riguardo, in cui viene descritto come la composizione qualitativa e quantitativa della dieta possa influenzare la neurochimica cerebrale e la sintesi di ormoni secreti da ghiandole presenti alla base del cranio (ipotalamo-ipofisi), che condizioneranno a sua volta l’intero sistema ormonale e metabolico. Il cibo ha anche una azione diretta su altri ormoni come l’insulina, il cortisolo, il GH, è importante cosa e come mangiamo
Importante è il concetto di quali alimenti, in quali quantità, in associazione a quali altri alimenti ed anche in quale momento della giornata vengano assunti per attivare risposte ormonali e metaboliche diverse. I vari componenti presenti negli alimenti interagiscono anche con la flora intestinale per indurre cascate di segnali neurochimici che giungono al sistema nervoso centrale influenzando oltre la risposta ormonale anche quella psico-comportamentale. Il famoso detto “noi siamo quello che mangiamo”.
Per strutturare una dieta ormonale funzionale, bisogna partire dalla fase endocrino-metabolica in cui l’organismo sta compensando e questo è possibile valutarlo mediante l’ausilio di specifiche apparecchiature di screening funzionale in cui è possibile valutare oltre la fase metabolica anche le riserve energetiche, il grado di reattività del sistema neurovegetativo, il grado di acidosi e di stress ossidativo, i vari campi di disturbo che stanno sovraccaricando l’organismo, compresi i campi di disturbo alimentari. Nello screening viene riportato anche in quali orari della giornata è meglio allenare alcuni gruppi muscolari e quali è preferibile non sottoporli a stress, questo sarà diverso per ogni persona e può cambiare dopo una dieta ed una terapia.
Quindi una dieta sarà impostata sulla scelta di alcuni alimenti e l’esclusione di altri, valutando, in quale orari della giornata è meglio introdurli e con l’aggiunta di quali specifici integratori, affinchè l’organismo possa recuperare la sua fase metabolica ed energetica migliore.